Alessandro Peluso
28 nov 2022
Fonti di energia diversificate
Il piano REPowerEU è stato sin qui illustrato nei suoi singoli punti in modo puntuale e approfondito, permettendo così di avere una visuale omnicomprensiva del progetto dell’Unione Europea dal punto di vista interno.
L’ultimo punto da toccare, allora, è quello della strategia di acquisizione e conservazione dell’energia secondo gli accordi con i partner internazionali.
La guerra in Ucraina ha, suo malgrado, messo in luce la pecca principale della strategia energetica dell’Unione Europea di questo decennio e oltre: mancanza di diversificazione.
Come si evince nel grafico sottostante (tabella 1), l’Unione Europea importava dalla sola Russia una quantità di gas elevata pari a circa il 50% in media sino alle tensioni acute verso la fine del 2021.
La restante quota del 50% di approvvigionamento era fornita da vari paesi, tra i quali spuntano Norvegia, Qatar e Stati Uniti.
Un altro impulso offerto dal tragico avvenimento in Ucraina è quello alla velocizzazione del processo di decarbonizzazione e investimento nelle nuove tecnologie per l’energia rinnovabile.
Se le intenzioni di cui l’Unione Europea ha disquisito dovessero trovare pratica attuazione, gli obiettivi del Green Deal e dell’Accordo di Parigi potrebbero essere più concreti e raggiunti prima del previsto. E questo si tradurrebbe anche in una dipendenza inferiore dell’UE dall’import, riducendo le spese a lungo termine.
L’Unione Europea importava dalla sola Russia una quantità di gas elevata pari a circa il 50% in media sino alle tensioni acute verso la fine del 2021.
I passi previsti
L’Unione Europea ha previsto, nel suo piano, un programma di intensificazione degli accordi con i suoi partner internazionali, seguendo così la sua strategia di diversificazione.
In prima battuta, bisogna sottolineare come la piattaforma di accordi e acquisizione di gas ed idrogeno da fonti internazionali sia aperta anche ad Ucraina, Moldova, Georgia ed i paesi dei Balcani occidentali. Questo permette di intensificare la collaborazione tra UE e gli Stati coinvolti in vista del futuro allargamento dell’Unione verso Est.
Nel concreto, l’Unione Europea ha sinora raggiunto quattro importanti obiettivi:
Stati Uniti d’America: l’accordo tra US ed UE prevede un’intensificazione dell’export dal nuovo al vecchio continente concernente il GNL (tabella 2);
Egitto e Israele: l’Unione Europea sigla con loro il protocollo trilaterale d’intesa volto ad incrementare i rapporti diplomatici tra i Paesi su uno sfondo economico di import del GNL secondo gli obiettivi di decarbonizzazione;
Norvegia: sulla scia di una collaborazione pregressa, l’Unione Europea ha stretto maggiormente i rapporti con il Paese per una strategia di medio e lungo termine di approvvigionamento dell’energia, facilitato da una comunione di intenti circa la riduzione di gas inquinanti;
Azerbaijan: il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il Presidente dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev, hanno firmato un nuovo protocollo d’intesa volto a rafforzare il rapporto tra le parti e perseguire obiettivi comuni nel settore dell’energia e in quello più ampio degli scambi commerciali e di ricerca.
Preparazione agli scambi di idrogeno
L’idrogeno, inteso come vettore di energia, è al centro degli obiettivi di medio e lungo termine nel piano di conversione alle energie rinnovabili. Lo stesso Vicepresidente della Commissione Europea, Timmermans, in occasione dell’Expo a Brussels durante la settimana dell’idrogeno, ha ribadito come questo elemento sia la chiave di svolta per il programma dell’European Green Deal.
In quest’ottica, l’Unione Europea sta seguendo un piano di intensificazione dei rapporti con partner internazionali tramite partenariati regionali. Tre sono i maggiori corridoi di importazione dell’idrogeno: dal Mare del Nord (Norvegia e Regno Unito; Mediterraneo meridionale; Ucraina, non appena le condizioni lo permetteranno.
Tuttavia, questo processo sarà lento, giacché gli investimenti nel settore stesso sono relativamente insufficienti ed ostacolati dall’attenzione costante verso il GNL.
Fonti:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52022JC0023&from=EN
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_3131
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_4550
https://energy.ec.europa.eu/topics/energy-security/eu-energy-platform_en
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/statement_22_3975
https://energy.ec.europa.eu/eu-egypt-israel-memorandum-understanding_en
https://www.consilium.europa.eu/en/infographics/eu-gas-supply/