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REPowerEU – Industria Pulita

Ilaria Pulvirenti

7 nov 2022

Come già detto negli articoli precedenti, REPowerEU è un piano studiato dalla Commissione europea per fronteggiare le difficoltà nel mercato energetico a seguito dell’invasione dell’Ucraina ad opera della Russia. L’obiettivo principale di questo piano è rendere l’Europa indipendente prima del 2030 dai combustibili fossili russi: le misure principali da adottare hanno come scopo di risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare l’approvvigionamento energetico europeo.

Uno degli ambiti interessati da questo piano è sicuramente quello dell’industria: quest’ultima giocherà un ruolo cruciale nei prossimi anni, in quanto avrà il compito di incrementare la produzione di attrezzature e componenti necessarie per trasformare rapidamente il sistema energetico attuale. Si parla in particolare di voler rendere l’industria pulita, ma, esattamente, cosa significa?

Ora e nei prossimi anni, l’obiettivo è di avviare il settore industriale verso una vera e propria transizione verso fonti energetiche pulite, per sostituire carbone, petrolio e gas. Infatti, nel solo 2021, è stato responsabile delle emissioni di 9400 miliardi di kg di CO2, un quarto di quelle globali (escludendo le emissioni indirette derivanti dall’uso dell’elettricità per i processi industriali): dal 2000 si è visto un aumento delle emissioni di più del 70 % (grafico 1), a causa di una maggior domanda di beni da parte della crescente popolazione, soprattutto di beni di settori produttivi che richiedono un intensivo consumo energetico (grafico 2). L'elettrificazione, l'efficienza energetica e la diffusione delle energie rinnovabili potrebbero consentire all'industria un risparmio pari a 35 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030. Le riduzioni maggiori per quanto riguarda il gas, circa 22 miliardi di metri cubi, potrebbero essere conseguite nell'industria dei minerali non metallici, del cemento, del vetro e della ceramica, dei prodotti chimici e nelle raffinerie.

Il settore industriale, nel solo 2021, è stato responsabile delle emissioni di 9400 miliardi di kg di CO2, un quarto di quelle globali

Grafico 1: Emissioni di CO2 per settore Industriale

Credit: IEA.org



Grafico 2: Produzione industriale divisa per settore

Credit: IEA.org

Misure ed Azioni per un'industria pulita

Nello specifico, quali azioni sono state previste per avere un’industria pulita?

  • Rafforzamento della decarbonizzazione industriale (carbon capture, use and storage (CCUS)):  si tratta di un processo che consiste nella separazione dell’anidride carbonica dagli scarichi prodotti da impianti industriali a combustione, che viene poi trasportata verso un deposito in cui è garantita la sua corretta conservazione, evitando così dispersioni in atmosfera. Tuttavia, va detto che molti processi industriali richiedono delle reazioni chimiche ad alta temperature che non possono essere totalmente decarbonizzate con le tecnologie ad oggi disponibili. Altri sforzi in questa direzione sono però stati fatti da alcuni Paesi, come il Canada, il Regno Unito, la Korea e l’Unione Europea, che hanno introdotto dei meccanismi di tassazione sulle emissioni. 

  • Nuove proposte dell'UE per garantire l'accesso dell'industria alle materie prime critiche: queste, secondo il Ministero dello sviluppo economico, sono “quei materiali di strategica importanza economica per l’Europa e caratterizzati allo stesso tempo da alto rischio di fornitura”. Queste materie, tra cui vi è litio, cobalto, titanio, tungsteno,…, ricoprono un ruolo molto importante nella transizione energetica, in quanto vengono usate ad esempio per turbine eoliche, pannelli fotovoltaici e batterie.

  • Approvazione dei primi progetti dell'UE nel settore dell'idrogeno entro l'estate: a luglio 2022 è stato approvato il primo progetto europeo nell’ambito dell’idrogeno, in cui si prevede di sviluppare nuove tecnologie per l’idrogeno col fine di decarbonizzare l’industria e il settore dei trasporti.

  • Un acceleratore di idrogeno per ottenere 17,5 GW di elettrolizzatori entro il 2025 per alimentare l'industria dell'UE con una produzione interna di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile ( o green). Si tratta di un sistema di incentivazione per aziende, startup o progetti che lavorano con l’idrogeno, in particolare col cosiddetto idrogeno green, prodotto dall’elettrolisi dell’acqua. Un elettrolizzatore è un dispositivo che, alimentato da corrente elettrica, separa le molecole di acqua ottenendo idrogeno, che viene stoccato in serbatoi, e ossigeno. La Commissione europea propone, in particolare, di istituire un impianto europeo per l'idrogeno per creare sicurezza negli investimenti e opportunità commerciali per la produzione di idrogeno rinnovabile europea e mondiale. Verrà inoltre promossa l'importazione di idrogeno rinnovabile da paesi terzi, contribuendo quindi a incentivare la decarbonizzazione. Si prevede, ad esempio, che entro il 2030 circa il 30% della produzione di acciaio primario dell'UE sarà decarbonizzato mediante l'utilizzo di idrogeno rinnovabile.


Sono di fondamentale importanza gli investimenti nell’efficientamento energetico delle industrie, i quali sono in crescita di circa il 10% nel 2021 rispetto all’anno precedente.

Da non scordare ovviamente che un uso più efficiente dell'energia, ad esempio attraverso il recupero del calore e del gas di scarto e le tecnologie di cogenerazione (produzione di energia elettrica e calore dallo stesso processo) e il miglioramento dell'efficienza energetica, possono ridurre le emissioni riducendo al contempo il costo degli input per l'industria. Si possono implementare strategie per efficientare la produzione dei materiali, ad esempio passando alla produzione secondaria (riciclata), considerando le emissioni del ciclo di vita durante la progettazione di prodotti, riducendo gli sprechi durante la produzione e costruendo un miglior design del prodotto e lo sviluppo di modelli di business basati sull'economia circolare. È inoltre importante che venga creata una domanda per i beni prodotti con zero emissioni, cosicché le industrie, sapendo che dall’altro lato ci sarà sicuramente un compratore, si sentano invogliate a investire nello sviluppo di tecnologie a zero emissioni.


Fonti:


https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal/repowereu-affordable-secure-and-sustainable-energy-europe_it

https://www.iea.org/topics/industry

https://www.mise.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/materie-prime-critiche/materie-prime-critiche#:~:text=criteri%20ambientali%20minimi-,Cosa%20sono,da%20alto%20rischio%20di%20fornitura.

https://www.corriere.it/economia/finanza/cards/che-cos-e-che-cosa-serve-l-idrogeno/che-cos-elettrolizzatore.shtml

https://energy.ec.europa.eu/topics/energy-systems-integration/hydrogen_en#hydrogen-accelerator


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